La prima vittoria è arrivata già nel 2002, ma non all'Isola di Man, dove purtoppo non ho ancora vinto. nulla è come il TT e nulla ti dà tanto a livello emotivo: è come una droga e uno dei motivi principali è proprio il rischio così alto, la continua possibilità di farsi male dà a tutto un sapore diverso. Amo il rischio, è quello che mi dà il massimo piacere e anche il massimo della partecipazione emotiva. Il mio obiettivo principale oggi è vincere l'Isola".
Ma quando pensi che puoi cadere, cosa provi? Hai qualcuno che ha paura per te?
Io non penso mai di cadere e di farmi male, anche se so che la caduta è una parte fondamentale del mondo delle corse. Sono cosciente del pericolo e dei rischi che corro, del resto se i rischi non ci fossero io forse non correrei e non troverei tutte le motivazioni.
Hai già pensato per quanto tempo vorrai correre ancora?
Correrò finchè provo queste sensazioni così forti, sono più importanti della vittoria; certo, vincere è sempre l'obiettivo finale, ma la motivazione primaria sono le emozioni che ti regalano le gare stradali, la sensazione di pienezza e di coinvolgimento completo, di totale rapimento. Corro principalmente per me stesso e per il piacere di farlo, non certo per i soldi o per la fama.
intervista tratta dal numero di marzo/aprile di Moto Special
Così parla un ragazzo che per mestiere fa il meccanico di camion ma che nelle gare stradali ed in particolare sull'Isola di Man sta diventando un'icona del motociclismo moderno. Le sue basette sono sfrontate come il suo modo di guidare ed il suo sguardo è vivo come quello di un bambino curioso.
Signori, questo è Guy Martin e "Closer to the edge" è il film di prossima uscita che racconta il Tourist Trophy attraverso i suoi occhi.
Gianni
1 commento:
Speriamo arrivi anche in IT
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