T.I.R. su due ruote.
Come chiamarlo se non così?
Fantastica e cattivissima interpretazione di una delle moto più emozionanti del mondo, la Triumph Rocket 3.
Le mani che ci hanno lavorato sono quelle di Dino Romano di Grosseto (come non riconoscere quel piazzale) e si vede: pochi fronzoli, il nero goffrato, bracce larghe e coni in bella vista... solo allo scarico è concesso il vezzo di sfoggiare un po' di cromo.
Gran bella bestiona e anche se a tre cilindri, per una volta, possiamo anche chiudere un occhio...
Gianni
1 commento:
una bella bestia non c'è che dire, ma la stessa moto di serie proprio non mi piace, al contrario quando ad una moto con possenza e carattere come questa si aggiunge un'impronta cosi' cattiva diventa spettacolare.
Complimenti al Sig. Romano
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