Man...il viaggio

la costruzione di un sogno.... diario di un viaggio sperato sull'isola dei gatti senza coda, in sella alle nostre motorette inglesi

lunedì 22 novembre 2010

ultimi scampoli di umanità...

I moderni motori a scoppio sono soggetti alle ridicole normative antinquinamento che si preoccupano di sfornare a cadenza biennale nuove restrizioni e nuovi parametri di efficienza costruttiva, con l'obiettivo malcelato di rinnovare periodicamente il parco auto e moto a vantaggio dei costruttori e non dell'ambiente. Mi sembra palese, dal momento che costruire una nuova auto comporta emissioni nocive pari al suo utilizzo per svariati decenni. Senza contare il problema dello smaltimento di quella dismessa...
A causa di queste normative da alcuni anni tutte le motociclette hanno adottato il sistema di alimentazione ad iniezione, abbandonando definitivamente l'utilizzo del carburatore e quella sensazione di genuinità che trasmetteva.
Non che l'iniezione sia qualcosa dell'altro mondo, ma senza dubbio è meno romantica di quel vecchio marchingegno fatto di ghigliottine, molle, getti e spilli. Un aggeggio che ricorda un alambicco, più alchimia che tecnologia.
Il carburatore è un luogo magico nel quale converge l'aria aspirata dai filtri e la benzina che scende dal serbatoio per dar vita alla giusta miscela di aria e carburante. Come uno sciamano che intorno al fuoco mescola in silenzio gli ingredienti della sua "cura" il carburatore prepara la combustione migliore.
Il carburatore: non un corpo estraneo al centro della moto, ma un luogo da scoprire, nel quale ancora è possibile rintracciare eventuali cause di malfunzionamento, smontandolo e pulendolo come si faceva sul vecchio Ciao almeno una volta alla settimana.
Non si tratta di uno di quegli elementi che rendono indecifrabile un singhiozzo o un buco di carburazione, non sentiremo il meccanico dirci "guarda, le centraline sono così, quando non vanno devi cambiarla"... una soluzione si può trovare se si ha la pazienza di ascoltarlo e coccolarlo.
Il carburatore non è la perfezione, inquina di più, ha bisogno di più attenzioni, non è sempre perfettamente regolare, subisce i cambiamenti del meteo, dell'altezza e dell'umidità. Proprio per questo rende la moto meno perfetta, più scorbutica, più emotiva... se si ha la sensibilità di percepirla.
In una parola, la rende un po' più umana...




Gianni

2 commenti:

Federico Fiordoliva ha detto...

che poeta,
mi è venuta volgia di pulire quello della mia Bonnie....
hahhahah

Anonimo ha detto...

Comunque Gianni è la verità.
La metto in moto tutte le mattine,compiendo sempre li stessi gesti.
Tira lo starter...gira la chiave...premi il pulsante...
ogni mattina reagisce in maniera differente,a seconda dell'umidità,della temperatura o dello scazzo che ha magari di mettersi in moto.
Le moto a carburatori sono realmente delle cose vive,perchè la miscelazione di piu cose vive,come l'aria la benzina e il fuoco implica la buona o la cattiva riuscita del borbottio mattutino.
Viva il carburatore,alchimista imparziale capace di crearci ogni giorno un tonfo al cuore differente.
Toku